La riapertura del laboratorio di saldatura dell'Istituto Marconi: 180 mila euro dalla Provincia di Prato
Un nuovo laboratorio di saldatura per l’Istituto Marconi, è stato inaugurato questa mattina, lunedì 22 gennaio, alla presenza del presidente della Provincia di Prato Simone Calamai, il dirigente scolastico Paolo Cipriani, i rappresentanti di Confartigianato, CNA e Confindustria, insieme all’Ing. Victor Villani della ditta AIRUM SRL, agli Ingegneri Marco Meoni e Elena Ducci di D-SIDE STUDIO, che ha curato la progettazione ed il coordinamento della sicurezza, e all’Ing. Stefano Bacci di Cebora Group.
Il laboratorio è stato oggetto di un importante intervento di riqualificazione e ammodernamento realizzato grazie ai fondi provinciali e teso al potenziamento delle infrastrutture e delle attrezzature a disposizione degli studenti, che ha permesso di dotare il laboratorio di 12 nuove macchine saldatrici (6 per saldatura TIG e 6 per saldatura MIG – due diversi sistemi di saldatura), oltre al materiale accessorio necessario allo svolgimento delle attività laboratoriali, per un importo complessivo della spesa pari a 55mila euro.
In secondo luogo è stata realizzata l’installazione di un nuovo sistema di aspirazione e trattamento fumi, derivanti dall’attività di saldatura, contemporaneamente ad un sistema di filtrazione ad elevata efficienza e successiva emissione in atmosfera, per una spesa complessiva di 125 mila euro.
Un sistema al passo con gli standard industriali attuali teso a garantire la sicurezza degli studenti e la tutela dell’ambiente esterno.
MIG e TIG
Nello specifico, entrambi i processi di saldatura sono eseguiti tramite arco elettrico, supportati de gas stabilizzatori - nel caso della saldatura MIG/MAG sono gas inerti tipo elio o argon o gas attivi come la CO2, mentre nel caso della TIG (tungsten inert gas) il gas è inerte o inerte riducente tipo argon e idrogeno. Una saldatrice a MIG, ha una bobina di filo interna che permette un lavoro continuo e di conseguenza una maggiore produzione, ma con esigenze di rifinitura, mentre la saldatura TIG, ha un elettrodo infusibile di tungsteno e prevede l’inserimento di bacchette come materiale di apporto, ma il lavoro finale non necessita di finiture, la saldatura mig viene usata per esempio per le saldature di cisterne in acciaio inox o per le giunzioni delle biciclette in alluminio.
Avanguardia e sicurezza
Le nuove saldatrici del Marconi, hanno assorbimenti simili, ma è grazie agli inverter che permettono dall’accensione fino all’ultimo istante della saldatura, di essere efficienti in maniera costante in modo da rendere le prestazioni ottimali e di abbattere tanti kW/h. L’altra parte del laboratorio, altrettanto importante è l’impianto di aspirazione e filtraggio, che si articola con tubazioni zincate dalle quali derivano bracci in tubo flessibile in poliestere spalmato per la captazione alla fonte di fumi di saldatura, polveri e particelle. Al loro interno filtri a cartucce autopulenti, ventilatore centrifugo e un quadro generale che arma e protegge inverter con sensori di pressione, pertanto tutto eseguito con tecnologie ad alta efficienza tecnica, ma anche la maggiore attenzione per la sicurezza degli studenti.
“Un investimento di 180 mila euro al quale abbiamo tenuto molto – ha sottolineato il presidente della Provincia di Prato Simone Calamai – per il nostro Ente è fondamentale accompagnare tutti i nostri istituti scolastici in quella che è la loro didattica per dare agli studenti gli strumenti e gli spazi migliori e di maggiore efficienza, allo scopo di formarli durante tutto il percorso di studi. Significa, altresì, contribuire a costruire competenze, che poi risplenderanno nel mondo del lavoro, a servizio delle imprese e del distretto che è ben presente nella nostra provincia. L’impegno di oggi è continuare a stare accanto alle scuole pratesi nel modo più ampio possibile, mettendo in campo investimenti di questo tipo per dare a tutte le scuole strumenti di educazione e formazione”.
L’apprendimento di determinate tecniche e modalità di saldatura contribuiranno a creare competenze largamente spendibili nel mondo del lavoro, la cui figura tecnica è largamente richiesta sul campo.
A seguito del completamento dei lavori sono state organizzate sessioni formative specifiche per gli insegnati dell’istituto, mirate alla conoscenza e all’applicazione delle caratteristiche e funzionalità del nuovo laboratorio.
“Ci tengo a ringraziare la Provincia di Prato per aver permesso la realizzazione di un laboratorio all’avanguardia sotto tutti i punti di vista, dalla sicurezza alla digitalizzazione, che sarà utilizzato in particolare dagli studenti dell’indirizzo meccanico ed elettrico delle classi terze e quarte – ha dichiarato il dirigente dell’Istituto Marconi Paolo Cipriani – Siamo veramente molto felici, era un anello che mancava e che stamattina è stato chiuso”.