Iridaceae
FAMIGLIA IRIDACEAE
Famiglia cosmopolita di piante erbacee rizomatose o bulbose, riunite in circa 1800 specie e una settantina di generi. Le sue piante presentano foglie parallelinervie e sottili o spadiformi, alterne o tutte radicali prive di stipole; i fiori - ermafroditi ed attinomorfi, con perianzio a tubo saldato all’ovario (infero) e terminante in 6 tepali variamente colorati, 3 stami e 1 stilo - si presentano solitari o variamente disposti; spesso sono avvolti alla base da una spata; il frutto è una capsula per lo più a 3 logge. Recentemente è stata proposta una nuova riorganizzazione dei generi di questa Famiglia in base agli studi filogenetici più recenti (Crespo & al. 2015) ed a questa ci atterremo di seguito.
Il genere Chamaeiris
comprende 28 specie a distribuzione Europea, N-Africana ed E-Asiatica (3 specie spontanee e 2 naturalizzate in Italia). E' costituito da piante erbacee a rizoma strisciante e allungato, con fusto generalmente semplice o non ramificato dicotomicamente, foglie appiattite ed isobilaterali, fiori pedicellati ascellari o terminali, con le lacinie del perigonio disuguali per forma e dimensioni e prine di "barba", fuse a tubo in basso o più raramente libere, le esterne patenti o ricadenti, stili petaloidi, frutto a capsula a forma di becco con valve divise in alto per circa la metà, semi per lo più non alati.
-Chamaeiris foetidissima (L.) Medik. GIAGGIOLO PUZZOLENTE
G rhiz – Euro-Medit. - V-VIII – Non raro.
Erbacea rizomatosa, alta 30-90 cm, glabra e di odore fetido se sfregata; il fusto è compresso ad angolo acuto; le foglie spadiformi e glauche sono lunghe 30-70 cm, più brevi del fusto; i fiori hanno il perianzio costituito da tre tepali interni eretti o riflessi e 3 esterni diversi dai primi, più grandi e ricadenti; il loro colore vira dal giallastro o quasi bianco (soprattutto alla base) al viola-bluastro; i fiori sono riuniti a 2-3 su peduncoli assai più lunghi dell’ovaio; il frutto è una capsula, 2 x 4-5 cm, ovoide e trigona, che all’apertura mostra all’interno dei semi rosso brillanti.
Habitat: radure boschive, margini di arbusteti, radure.
Distribuzione sul territorio:
- Bargo di Poggio a Caiano: Maugini 1946 (sub Iris foetidissima); Gestri & Lazzeri 2021.
- Calvana: Gestri 2009 (sub Iris foetidissima L.) e Gestri & Peruzzi 2016: Prato, Vaiano.
- Cascine di Tavola: Gestri & Lazzeri 2021.
- Montalbano: Gestri & Peruzzi 2013a (sub Iris foetidissima L.): Carmignano, P. a Caiano.
- Monte Le Coste e Poggio alle Croci: Gestri & Peruzzi 2013b (C)
-Chamaeiris graminea (L.) Medik. GIAGGIOLO A ODORE DI SUSINA
G rhiz – SE-Europ. (sub-Pont.) - V-VI - Assai raro.
Erbacea rizomatosa a fusto semplice, un po' compresso, alta 20-50 cm; le foglie, lineari-graminiformi (larghe 5-9 mm), superano il fusto; i fiori a tubo molto breve e 6 tepali (gli interni più brevi degli esterni) non barbuti, violaceo-bluastri con strie giallo-biancastre, hanno una fragranza di susina e si presentano per lo più gemini su un peduncolo assai più lungo dell'ovario; spata erbacea un po' rigonfia e carenata, a valve diverse fra loro; il frutto è una capsula a 6 coste e appuntita.
Habitat: radure boschive di bassa collina.
Distribuzione sul territorio:
- Localizzazioni generiche: Biagioli & al. 1999 (sub Giaggiolo susinario): AMPIL del Monteferrato.
- Monte Le Coste: Gestri & Biagioli 1998 e Gestri & Peruzzi 2013b (S): Poggio Alto (Prato).
-Chamaeiris orientalis (Mill.) M.B.Crespo GIAGGIOLO ORIENTALE
G rhiz – Orig. E-Medit. - IV-V – Non comune.
Erbacea rizomatosa, formante densi cespi, con fusti eretti un po' appiattiti e a brevi e poche ramificazioni, alta 40-120 cm; foglie basali erette, rigide, larghe 1-2 cm, le cauline sono in numero di 2-3 e più brevi delle basali; i fiori sono raggruppati a 2-4, hanno spate biancastre lunghe 3-5 cm ed il perianzio a 6 tepali bianchi, gli esterni maggiori e aperti verso il basso con ampia area basale gialla ed apice ottuso, gli interni eretti e smarginati in alto; il frutto è una capsula ovato-oblunga ( 4–5 × 2–2,5 cm) a lungo becco.
Habitat: incolti umidi, zone palustri e presso corsi d'acqua.
Distribuzione sul territorio:
- Pianura: Gestri in Peruzzi & al. 2024: Capezzana (Prato), a margine della pista ciclabile A. Binda fra alte erbe, un discreto numero di piante fiorite, ca. 50 m slm (2024).
Il genere Crocus
conta un'ottantina di specie a distribuzione Europea e C-asiatica (18 specie spontanee, 1 coltivata, 2 avventizie-naturalizzate in Italia). Si tratta di piante erbacee bulbose (raramente rizomatose), a breve fusto epigeo, foglie solo basali in numero massimo di 10 e di forma ± assottigliata e alte circa come il fiore; questi ultimi, inodori, sono in numero di 1-2 o poco più, avvolti in basso da 2-3 spate membranose e costituiti da 6 tepali (3 interni e 3 esterni) subuguali, di colore dal bianco al violaceo, al lillà e di forma spatolata con tubo allungato; il frutto è una capsula a 3 valve. E' un genere caratterizzato da una sensibile variabilità citologica che porta alla segregazione di diverse specie locali anche in Italia.
-Crocus biflorus Mill. ZAFFERANO SELVATICO
G bulb – Endem. italiano – XII-II – Comune.
Erbacea a bulbo avvolto da guaine cartacee bruno-giallastre, alta 10-20 cm; foglie (fino a 7 e che si sviluppano durante o dopo l'antesi) solo basali con, superiormente, una linea bianca nel solco centrale, larghezza di 1-2 mm e lunghezza come o poco più di quella dei fiori; questi, in numero di 2-3 per pianta e per lo più dotati di 3 spate, presentano fauce gialla, tubo lungo 10-18 cm e lacinie violacee (più chiare all'esterno) venate da 3-5 linee longitudinali più scure, filamenti pelosi e stigmi lobati e di colore rosso-aranciato.
Habitat: prati-pascoli e ampie radure boschive.
Distribuzione sul territorio:
- Calvana: Baroni 1897-1908: cima del M. Maggiore delle Calvane di Prato (Somm. herb.); Gestri 2009 e Gestri & Peruzzi 2016: Prato, Vaiano, Cantagallo.
- Localizzazioni generiche: Biagioli & al. 1999 (sub Zafferano selvatico): AMPIL del Monteferrato.
- Montalbano: Gestri & Peruzzi 2013a: Carmignano, P. a Caiano.
- Monteferrato: Biagioli & al. 2002: a valle della pineta di Bagnolo (Montemurlo) non su serpentino.
- Monte Le Coste e Poggio alle Croci: Gestri & Biagioli 1998: P. Alto; Gestri & Peruzzi 2013b (C/S).
- Rilievi di Montemurlo: nuovi ritrovamenti: nel bosco dietro la Rocca di Montemurlo (1990), a W di Casa Cave sul sentiero per Massacorbi (2005).
-Crocus neglectus Peruzzi & Carta ZAFFERANO NASCOSTO
G bulb - Endem. italiano – I-IV – Comune.
Erbacea bulbosa (piccolo bulbo globoso ricoperto da fibre incrociate, ma non reticolate), alta 6-20 cm; le foglie, che nascono contemporaneamente ai fiori, sono allungate, erette o patenti e sottili, in numero di 2-4; i fiori sono 1-2 con perigonio viola-bluastro e stimma posto in posizione variabile e non infossato fra gli stili; la fauce è bianco-giallastra; possiede due spate membranose inguainanti foglie e fusto.
Habitat: prati-pascolo, ampie radure boschive.
Distribuzione sul territorio:
- Appennino principale pratese: Porciatti 1959 (sub C. vernus (L.) Hill.): Pian della Rasa; Gioffredi 1960 (sub C. vernus (L.) Hill.): Limentra orientale; Venturi 2006 (sub C. vernus (L.) Hill.): Limentra orientale; Gestri 2018: Cantagallo, Vernio; nuovi ritrovamenti: dall'Alpe di Cavarzano al M. Scoperta (2015) (Vernio); a N del passo del Treppio (2020) (Cantagallo).
- Bargo di Poggio a Caiano: Gestri & Lazzeri 2021.
- Calvana: Gestri 2009 (sub C. vernus (L.) Hill.) e Gestri & Peruzzi 2016: Prato, Vaiano, Cantagallo.
- Monteferrato: Biagioli & al. 2002 (sub C. vernus (L.) Hill.): sentiero dei Patriarchi (Montemurlo).
- Monte Le Coste e Poggio alle Croci: Gestri & Peruzzi 2013b sub C. neapolitanus (Ker Gawl.) Loisel. (C/S).
- Rilievi a W di Vaiano: nuovi ritrovamenti: sopra Schignano (2009).
- Rilievi di Montemurlo: nuovi ritrovamenti: bosco presso la rocca di Montemurlo (1990), presso Casa Cave e sul sentiero per Massacorbi (2009) e a Le Cavallaie (2017).
NB: alcuni fiori di questa specie, soprattutto alle quote più alte, appaiono nel nostro territorio di dimensioni superiori alla media, a tepali più larghi e arrotondati all'apice, spesso di colore più intenso (C. vernus Hill var. neapolitanus Ker-Gawl. in Fiori 1969) e a fioritura più tardiva, rispetto ad altri di dimensioni evidentemente inferiori e di colore più chiaro (var. communis Ker-Gawl. in Fiori 1969), presenti in genere più in basso.
??-Crocus suaveolens Bertol. ZAFFERANO PROFUMATO
Specie non indicata per la Toscana e riportata in Biagioli & al. 1999 (sub Zafferano profumato) per l'AMPIL del Monteferrato. Questa segnalazione fu riportata in seguito al ritrovamento casuale di Bruno Acciai nel 1990 presso la Rocca di Montemurlo di un fiore di Crocus estremamente profumato e dall'aspetto un po' insolito. Fu prelevato e portato a casa, ma poiché riempiva l'ambiente di un aroma troppo intenso invece che farne un campione d'erbario fu gettato fra i rifiuti. In seguito sono state da noi effettuate ripetute ricerche nella zona per anni, che però non hanno mai sortito un risultato positivo.
Il genere Gladiolus
comprende oltre 250 specie a distribuzione S-Africana, Europea e W-Asiatica (6 spontanee in Italia). Si tratta (soprattutto per le specie nostrane) di erbacee a bulbo globoso (1-2 cm di diametro), a fusto eretto, 2-4 foglie basali e 1-16 cauline (più piccole) spadiformi ed acute; fiori zigomorfi ed ermafroditi, dotati di brattee e bratteole persistenti, con perianzio a 6 elementi (3 interni e 3 esterni) rossi e diseguali fra loro, con tubo breve e antere più brevi dello stilo; si riuniscono in numero di 3-15 (subsessili) in una spiga monolaterale allungata e terminale; il frutto è una capsula da oblunga, a globosa, a cilindrica. Si caratterizza rispetto agli altri generi della Famiglia soprattutto per il perigonio a tepali rossi con tubo inferiore al 25% della loro lunghezza e per gli stimmi obovati o obcordati.
-Gladiolus byzantinus Mill. GLADIOLO BIZANTINO
G bulb – Medit. - IV-V – Non comune.
Erbacea bulbosa a fusto eretto, alta 50-80 cm, molto simile alla precedente, dalla quale si distingue essenzialmente per il perigonio a segmenti superiori circa uguali fra loro e ravvicinati e quegli inferiori ineguali con il centrale più largo e lungo (di forma ovato-rombica), quest'ultimo presenta una macchia bianca centrale bordata di rosso; le antere sono uguali o inferiori al filamento ed i semi alati e compressi.
Habitat: campi ed incolti erbosi.
Distribuzione sul territorio:
- Calvana: Gestri & Peruzzi 2016: Prato, Vaiano.
- Montalbano: Gestri & Peruzzi 2013a: Carmignano.
-Gladiolus italicus Mill. GLADIOLO ITALIANO o DEI CAMPI
G bulb Euro-Medit. - IV-V – Comune.
Erbacea bulbosa, glabra, a fusto robusto, eretto, alto da 30 a 80 cm; il bulbo, globoso, è ricoperto da fibre brunastre, parallele e un po’ reticolate in alto; le foglie, parallelinervie e in numero di 3-5, sono larghe 5-7 mm e lunghe fino a 60 cm, hanno la forma di una spada acuminata; i fiori - a corolla da porporina a rosso-violacea, lunga 4-5 cm - sono riuniti da 6 a 10 in una lunga spiga terminale, subunilaterale e disposti quasi orizzontalmente o arcuati verso l’alto; il perigonio ha i tepali superiori ineguali (il centrale è più lungo e distanziato dagli altri 2 inferiori-laterali) e quelli inferiori uguali: il centrale superiore presenta inoltre una chiazza bianca bordata di rosso; le antere sono lunghe 10-18 mm, superiori al filamento corrispondente; il frutto è una capsula subglobosa a margini arrotondati; i semi non sono alati e si presentano di aspetto piriforme.
Habitat: campi ed incolti erbosi.
Distribuzione sul territorio:
- Appennino principale pratese: nuovi ritrovamenti: dal Fabbro a Migliana (2016), da Usella verso il Santo (2018) (Cantagallo); sotto Cavarzano (2019), sotto Luciana e sopra Vernio lungo la strada statale (2020) (Vernio).
- Bargo di Poggio a Caiano: Gestri & Lazzeri 2021.
- Calvana: Fiori 1914 (sub G. segetum); Gestri 2009 e Gestri & Peruzzi 2016: Prato, Vaiano, Cantagallo.
- Localizzazioni generiche: Biagioli & al. 1999 (sub Gladiolo dei campi): AMPIL del Monteferrato.
- Montalbano: Gestri & Peruzzi 2013a: Carmignano, P. a Caino.
- Monteferrato: Fiori 1914 (sub G. segetum); Biagioli & al. 2002: Pian di Gello ecc. (Prato).
- Monte Le Coste e Poggio alle Croci: Gestri & Peruzzi 2013b (S).
Il genere Hermodactylus
è genere monospecifico distribuito in aerea mediterraneo-settentrionale, a volte coltivato (con alcune varietà). Si caratterizza, rispetto agli altri generi della Famiglia, per le foglie sottili a sezione quadrangolare, i tepali ineguali (3 esterni ± patenti e 3 interni eretti), gli stili di aspetto petaloide, ovario uniloculare ed il fusto eretto e inserito su un rizoma a 2-4 tubercoli oblunghi, ± digitati.
-Hermodactylus tuberosus (L.) Mill. BELLAVEDOVA,
G rhiz – N-Medit. - I-III - Poco comune, ma spesso abbondante nei luoghi di crescita.
Erbacea rizomatosa a fusto unico, eretto e cilindrico, avvolto in basso da una spata lanceolata ed emergente da un rizoma a 2-4 tubercoli oblunghi, ± digitati; è alta 20-40 cm; le foglie si presentano sottili, a sezione quadrangolare, superiori al fusto (alte fino a 60 cm); i fiori terminali e solitari, sono costituiti da 3 tepali esterni lunghi fino a 2 cm e ± patenti, di colore brunastro a bordo chiaro; i 3 interni sono eretti, ± sottili e di colore verde-giallastro; il frutto è una capsula ovata e trigona contenente numerosi semi globosi.
Habitat: incolti erbosi, margini stradali e di coltivi.
Distribuzione sul territorio:
- Montalbano: Gestri & Peruzzi 2013a: Carmignano.
- Monteferrato: Biagioli & al. 2002: argine del Bardena nel Parco di Galceti (Prato) su terreno argilloso.
- Monte Le Coste e Poggio alle Croci: Gestri & Peruzzi 2013b (S): a N di Bagni Vignone (Prato).
- Rilievi a W di Vaiano: 1 oss. Gestri 2016 Wikiplantbase#Toscana: Schignano (Vaiano).
- Rilievi di Montemurlo: Biagioli & al. 1999: sotto la Rocca di Montemurlo.
- Pianura: 1 oss. Gestri 2016 Wikiplantbase#Toscana: a margine incolto in viale Fratelli Cervi (Prato).
NB: sembra una specie in espansione nel nostro territorio e dintorni!
Il Genere Iris
è costituito da oltre 100 specie distribuite in Europa, Asia e N-Africa (una ventina di specie in Italia, di cui 1 esotica e 3 archeofite). Si tratta di piante erbacee a stelo generalmente semplice, foglie equitane, ovvero ripiegate in due lungo il margine opposto al fusto e nell'altro si presentano concresciute in alto e distaccate in basso; il fiore (unico o pochi per stelo) è costituito da un perigonio a 6 segmenti a verticilli di 3 simili fra loro sia nelle dimensioni che nella forma, in basso sono fusi in un breve tubo e posti su un corto peduncolo avvolto da una spata; stili petaloidi divisi in 3 rami; i tepali esterni sono dotati di una barba, ovvero di una fila centrale di peli posta sul calice ed a volte anche sul vessillo; il frutto è una capsula con si apre fessurandosi longitudinalmente; le valve rimangono unite in alto a lungo dopo l'apertura; i semi sono privi di ali.
-Iris florentina L. GIAGGIOLO BIANCO-CREMA
G rhiz – Arceofita di orig. ignota – V – Non molto comune e localizzato.
Erbacea con rizoma a tenue odore di violetta, fusto eretto, alta 30-80 cm, che si caratterizza per le foglie (alte meno o come lo stelo) che si assottigliano progressivamente all'apice, per la spata rigonfia e avvolgente il breve peduncolo, di aspetto scarioso solo sui bordi ed in alto, il perigonio di colore bianco (o azzurrino) con venature più scure e più lungo di spata e ovario; capsula obovato-trigona. In un recente lavoro (Martini & Viciani 2018) vengo ridefinite le caratteristiche peculiari dettate da Linneo per distinguere questa specie dalla simile I. germanica var. florentina (L.) Dykes (ovvero da I. germanica fiori bianchi) spesso confusa con la prima: I. florentina presenta "Corolla bianca con petali integri; margini inferiori riflessi alla base; margini superiori più eretti. Stimmi piuttosto eretti e leggermente dentellati."; la seconda "petali inferiori piani, quelli interni evidentemente interi e non smarginati."
Habitat: margini stradali di collina, oliveti.
Distribuzione sul territorio:
- Montalbano: Gestri & Peruzzi 2013a: Carmignano, P. a Caiano.
-Iris germanica L. GIAGGIOLO GERMANICO o PAONAZZO
G rhiz – Archeofita di orig. ignota -
Erbacea glabra, a rizoma orizzontale spesso, fusto eretto, robusto, spesso con 4 fiori all'apice, alta 40-80 cm; le foglie spadiformi sono più brevi del fusto (30-70 cm); i fiori, grandi, odorosi, in numero di 1-5 su brevissimi pedicelli, sono per lo più sono colorati di viola ± intenso, biancastri, o più raramente di altro colore; tepali lunghi 4-6-cm, caratteristicamente gli interni sono spatolati e ristretti bruscamente in basso; inoltre le spate (35-55 mm) si presentano membranacee e biancastre in alto, le antere sono lunghe 1/3 più del filamento (18 mm); infine i tepali esterni presentano una “barba di peli” gialli al centro; i semi sono rugosi e piriformi.
Habitat: a volte coltivata, si incontra comunque in scarpate, margini di oliveti e strade, incolti.
Distribuzione sul territorio:
- Appennino principale pratese: nuovi ritrovamenti: sopra il Fabbro verso Migliana (2018) (Cantagallo).
- Calvana: Gestri 2009 e Gestri & Peruzzi 2016: Prato, Vaiano.
- Cascine di Tavola: Gestri & Lazzeri 2021.
- Montalbano: Gestri & Peruzzi 2013a: Carmignano.
- Monteferrato: Biagioli & al. 2002: ex-cava di Gello, poggio Cassapanca (Prato).
- Monte Le Coste e Poggio alle Croci: Gestri & Peruzzi 2013b (C/S)
-Iris pallida Lam. GIAGGIOLO PALLIDO
G rhiz – SE-Europ. - III-VI – Non comune.
Erbacea simile alle precedenti, glabra, alta fino a 1 m; ha foglie spadiformi glauche e lunghe meno del fusto (fino a 40 cm); presenta i tepali esterni pelosi al centro, e con un peduncolo molto breve; la spata è interamente biancastro-membranosa ed il colore del fiore è viola pallido. Si distingue da I. florentina e germanica per le spate completamente scariose alla fioritura, inoltre da germanica anche per le antere lunghe 7-11 mm (di meno o quanto il filamento).
Habitat: incolti, pendii, margini stradali.
Distribuzione sul territorio:
- Appennino principale pratese: nuovi ritrovamenti: da Fabbro verso Migliana (2018), al Castello di Luicciana (2022) (Cantagallo).
- Calvana: Gestri & Peruzzi 2016: Prato, Vaiano.
- Montalbano: Gestri & Peruzzi 2013a: Carmignano.
- Monteferrato: in attesa di pubblicazione sulla rivista di Pisa per le novità del 2025.
- Rilievi a ovest di Vaiano: nuovi ritrovamenti: dalla Collina a Schignano (2024).
Il genere Limniris
conta una cinquantina di specie distribuite in Europa, Asia e N-Africa (2 in Italia). Si tratta di piante erbacee a rizoma spesso ramificato e circondato dai resti delle foglie dell'annata precedente; le foglie si presentano coriacee, a nervature evidenti e larghe fino circa 4 cm; i fiori hanno tepali diversi per forma e dimensioni, caratteristicamente privi di barba e saldati in basso in un tubo a cilindro o coppa; spata fogliacea; frutto a capsula senza o con breve becco, contenete semi appiattiti, lisci o rugosi all'esterno
-Limniris pseudacorus (L.) Fuss SPADONE, COLTELLACCIO
G rhiz – Eurasiat. - IV-VI – Non comune, localizzat e a volte numerosa nei luoghi di crescita.
Erbacea rizomatosa, di ambienti umidi o palustri, alta da 40 a 100 cm, a fusto eretto, ramificato superiormente; le foglie hanno aspetto spadiformi e le basali sono alte circa quanto il fusto e larghe 1-3 cm (le cauline più piccole); i fiori (non odorosi) sono riuniti a 2-3 su peduncoli più lunghi dell’ovario e avvolti da una spata a due valve lanceolate e fogliacee; i tepali esterni sono più lunghi (5-7 cm) degli interni (1-3 cm) e entrambi completamente giallo-brillanti e privi di barba; il frutto è una capsula ovoide a 3 commessure.
Habitat: zone acquitrinose, palustri o lungo fossi e corsi d'acqua.
Distribuzione sul territorio:
- Cascine di Tavola: Stampi 1967(sub Iris pseudacorus L.); Gestri & Lazzeri 2021.
- Localizzazioni generiche: Biagioli & al. 1999 (sub Giaggiolo acquatico): AMPIL del Monteferrato.
- Montalbano: Gestri & Peruzzi 2013a: in un fossetto nel comune di Poggio a Caiano (PO).
Il genere Romulea
conta un centinaio di specie a distribuzione mediterranea e africana (il nome del genere si riferisce a Romolo, primo re di Roma, proprio in ragione della loro distribuzione intorno al “mare nostrum”) (11 specie spontanee ed 1 esotica in Italia). Si tratta di piante bulbose a fusto assai breve sopra il terreno, foglie quasi cilindriche o un po' compresse e ± lunghe, con fiori (uno o pochi) attinomorfi, a 6 tepali ± uguali fra loro per forma e dimensioni, eretti o patenti e dotati di un tubo breve e stimmi filiformi; alla base sono presenti 2 piccole brattee; il frutto è una capsula ovata o oblunga e contiene numerosi semi globosi. Caratteristicamente hanno fioritura precoce e poi scompaiono esternamente, per questo sono specie poco osservate.
-Romulea bulbocodium (L.) Sebast.et Mauri ZAFFERANETTO COMUNEMENTE
G bulb – Medit. - I -III – Rara.
Erbacea a bulbo piriforme coperto da fibre ferruginee, alta da 5 a 15 cm; le foglie basali sono ridotte a scaglie, le altre (3-4) sono subcilindriche, larghe meno di 1,5 mm e più lunghe dei fiori (per lo più solitari); le due brattee si presentano lanceolate e alte fino a 1,5 cm, l'inferiore membranosa al margine e l'altra solo sul nervo mediano; fiore a perigonio lungo 1,5-5 cm, di colore variabile da violetto a bluastro, a verdastro ecc. con fauce pelosa e gialla, le lacinie si presentano ellittiche e acute in alto, stili e stimmi superiori alle antere, polline giallo; la capsula ovoide è alta fino a 1,5 cm e contenente semi globosi un po' compressi.
Habitat: ambienti aridi e assolati (prati, radure).
Distribuzione sul territorio:
- Montalbano: Gestri & Peruzzi 2013a: radura presso Pietramarina (Carmignano).
- Monteferrato: Biagioli & al. 1999 e Biagioli & al. 2002: fra M. Lopi e M. Piccioli: colle Casaccia (al limite del territorio del Monteferrato).
NB: in Calvana questa specie è stata osservata solo al P. Uccelliera e al P. Sarto nel comune di Calenzano (Fi) (Gestri 2009 e Gestri & Peruzzi 2016).
-Romulea columnae Sebst.et Mauri ZAFFERANETTO DI COLONNA
Erbacea bulbosa di piccole dimensioni, alta da 2 a 15 cm, a bulbo globoso e fusto uni- o pauci-floro; 2-4 foglie subcilindriche, un po' compresse almeno a metà lunghezza, superanti il fusto; fiori con 2 spate: la superiore membranacea del tutto e l'inferiore erbacea solo sul nervo mediano; si presentano con perigonio inferiore a 12 mm, di colore violetto o giallastro a strie più scure, tepali ± acuti, tubo lungo la metà di essi e fauce glabra e gialla.
Habitat: radure, prati.
Distribuzione sul territorio:
- Calvana: Gestri 2009 e Gestri & Peruzzi 2016: Prato.
- Localizzazioni generiche: Biagioli & al. 1999 (sub Zafferanetto di Colonna): AMPIL del Monteferrato (versante meridionale dello Spazzavento).
- Montalbano: Gestri & Peruzzi 2013a: Carmignano, P. a Caiano.
- Monteferrato: Fiori 1914; Messeri 1936; Biagioli & al. 2002 non ritrovato; 1 oss. Gestri 2004 Wikiplantbase#Toscana: Monteferrato di Prato praterie sopra via lungo la Bardena (2004).
- Monte Le Coste: Biagioli & al. 1999c: versante meridionale del Monte Le Coste (o Spazzavento)(Prato); Gestri & Peruzzi 2013b: sopra Villa Fiorita (Prato), versante meridionale del Monte Le Coste (o Spazzavento) (Prato).
PS: l'epiteto del nome latino è una dedica a Fabio Colonna (1567-1640), botanico napoletano e incisore su rame delle piante descritte nelle sue opere.